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Geometria

Tipo di progetto

Scultura

Data

2005

GEOMETRIA - IL BIANCO E L’ASSOLUTO

“Il bianco nell’arte è un colore. Nella pittura occidentale è utilizzato per la rappresentazione naturale di condizioni atmosferiche legate alla neve, al ghiaccio, alla nebbia, al deserto, in cui gioca fortemente la luce…, indice sempre di assoluto, di sublime e di silenzioso”. (A. Bonito Oliva) Altra opinione è quella di chi sostiene che, proprio per questo, il bianco è il non-colore, é la luce assoluta che li somma e li annulla tutti, in nome di una trascendenza all’assoluto, a ciò che é ultraterreno, allo spirito puro. Come mai questa dicotomia di pensieri? In realtà si tratta di posizioni diverse che giungono alla stessa conclusione. Il Bianco, infatti, contiene in sé la totalità e, nella vita e nell’esperienza umana, é usato per sostenere e segnalare il passaggio. Un colore per un nuovo inizio. Un cambiamento che può portare nuova energia vivificante, e una nuova profondità. Monia Biscioni esprime nelle sue candide opere, materiche e rigorose, la principale ragione per cui molti artisti arrivano all’uso del Bianco, monocromo: si tratta della necessità di “purezza” e di “chiarezza” per progredire in una ricerca artistica più profonda ed elevata. Il concetto “bianco-luce-coscienza-pensiero” é legato alla pregnanza del Sé: il centro, il nucleo meta dell’individuazione umana, l’Albedo alchemica, la tensione del divenire nell’esistenza, dove ritorna il concetto del cambiamento, del passaggio da uno stato all’altro, ed alla crescita ed alla metamorfosi. Se poi, come magistralmente nelle opere di Monia, la simbologia del colore viene applicata a quella della forma sferica, circolare delle sue creazioni unita al triangolo ascetico e simbolo di equilibrio, abbiamo una ulteriore indicazione di una tensione spirituale, cosciente ricerca di un “altrove” in cui transitare e progredire nel cammino interiore. “Geometria”, opera materica, in cui il silenzio viene raggiunto dal contenimento di frastuoni geometrici all’interno di un cerchio bloccato da quattro triangoli di alluminio, equidistanti ed equivalenti, ci danno l’idea di creazioni equilibrate per un’ascendenza mediativa di stampo orientale. Una sorta di ricerca del 7° Chakra, quello della spiritualità, visualizzato come un filo di luce bianco argentea che collega l’uomo al divino e in cui ci si apre al nostro Sé superiore. Percorso di un passaggio in una nuova esplosione creativa.
Francesca Mariotti, Critico e Storico dell’Arte

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